Antologie cinematografiche

Per qualche topolino in più

By 15 Gennaio 2022Dicembre 30th, 2024No Comments

La locandina di “Silvestro pirata lesto” (1962)

Distribuita nel 1967, questa singolare compilation giunse nelle nostre sale grazie alla Gold Film (qui denominata Rialto Film): l’opera generò (e continua a generare) non poca confusione, a causa principalmente dell’informe calderone di ingredienti di cui il distributore si servì per la sua pubblicizzazione nei cinema italiani.
MYmovies, cadendo nel tranello, così la definisce nella sua fallace recensione:
In realtà si tratta semplicemente dell’ennesima rassegna di corti Looney Tunes e Merrie Melodies su licenza United Artists, giacché questa possedeva i diritti su tutti i cortometraggi Warner prodotti prima del 1948 e ne affidava sovente la distribuzione nel nostro paese a Gold Film e Dear Film.
La Gold Film, infatti, era già stata negli anni precedenti artefice dell’approdo in sala di zibaldoni quali Silvestro pirata lesto (1962), Silvestro contro tutti (1962), Silvestro il magnifico (1963) e Silvestro il gattotardo (1963), ma nessuno di questi aveva goduto di un doppiaggio italiano, limitandosi a presentare i sottotitoli nella nostra lingua.
La fantasiosa descrizione del soggetto, disponibile in allegato al visto pubblicato su ItaliaTaglia, recita:

Rassegna di Cartoni Animati della nota serie “Merry Melodies” con i seguenti personaggi:
MUFFY, DAFFY, BABBIT, PUPPY, DIZZY, DUDU’, FRANKLIN e i loro simpatici e insuperabili amici in un programma per grandi e piccini.

TRAMA: Il mago della pioggia, il personaggio di Frank Sinatra con Cappuccetto Rosso, il tonto di mamma, la venuta di Robespierre e l’uovo parlante danno inizio a questo racconto.
Puppy al Luna Park è sempre in lotta con Muffy: mamma Papera dà alla luce una tartaruga che diventerà una brava guardia marina a tu per tu con un Cupido Scioccherello.
Babbit è il cacciatore di fortuna cacciato che insieme al suo amico Dizzy verrà spodestato da Dudù.
Il topolino si prenderà la rivincita sull’orsacchiotto poliziotto e la volpe ladra, mentre Robin Hood sarà trionfatore fino a che il gufino con le sue canzoni melodiche e la sua musica risolve tutto per il meglio tra gli applausi di tutti i personaggi.

Fine

Gli autori della sinossi cercano quindi di restituire una dimensione narrativa unica e del tutto improvvisata alla sequela di cortometraggi presentati, sebbene nella pellicola il compito di inventare un trait d’union spetti solo alla voce narrante di Franco Latini, il quale si limita ad annunciare il sopraggiungere di ciascun corto e a tradurne sommariamente il titolo. Se non fosse per questo goffo tentativo, i corti non avrebbero alcun collante tra loro, come naturale che sia!
Anche i nomi dei personaggi sono prevalentemente frutto della fantasia di Odoardo Fiory e Mario Nazzaro, responsabili dell’edizione italiana, nonché sceneggiatori e registi di pellicole della cosiddetta “serie B” del cinema nostrano.

La locandina di “Silvestro il gattotardo” (1963)

La locandina di “Uomini ombra” (1954) di Odoardo Fiory e Francesco De Robertis

La locandina di “Salome ’73” (1965) di Odoardo Fiory e Mario Nazzaro

Il richiamo ai personaggi Hanna & Barbera, all’epoca predominanti in televisione, è lampante, ma i nostri azzardano un ulteriore curioso mash-up nelle locandine: al gatto Tom, protagonista indiscusso dei corti Hanna & Barbera prodotti da MGM, affiancano il disneyano Ciop, mentre il (lui sì!) Looney Snipples si sdoppia e fronteggia l’Hanna & Barbera Jinksie.
Se ciò non bastasse, il carattere con cui viene riportato il titolo riecheggia chiaramente quello del noto settimanale dedicato alla più celebre star Disney, Topolino.
Si aggiunga al pot-pourri che il titolo stesso non solo parodierebbe quello del capolavoro di Sergio Leone, Per qualche dollaro in più, risalente a un paio d’anni prima, ma parrebbe seguire la falsariga di un’altra compilation di corti MGM: Per qualche formaggino in più, del 1966!

La locandina di “Per qualche formaggino in più”, 1966

La locandina di “Per qualche topolino in più”, 1967

Come aticipato, il doppiaggio italiano non viene affidato a nessuna delle importanti società attive all’epoca, ma vede coinvolti direttamente Odoardo Fiory (regista e sceneggiatore) ai dialoghi e il tuttofare Mario Nazzaro alla direzione: quest’ultimo, solo un anno prima, era stato responsabile del montaggio di alcune comiche di Chaplin ne L’allegro mondo di Charlot, anch’esse accompagnate da una posticcia voce narrante al fine di creare un filo conduttore tra cortometraggi a sé stanti.
Il cast è ridotto all’osso e presenta le voci di Franco Latini e Isa Di Marzio sulla grande maggioranza dei personaggi coinvolti (con il supporto di alcuni attori ancora non identificati): i due avevano già all’attivo il doppiaggio di alcune rassegne di corti distribuite in sala dalla Warner e manterranno un solido rapporto di collaborazione nell’edizione italiana di diverse produzioni animate, tra le quali i già citati Tom & Jerry e Pixie e Dixie.
Per concludere, ecco i titoli italiani dell’opera provenienti da una copia Super 8 e, a seguire, la scheda italiana.

La locandina de “L’allegro mondo di Charlot”, 1966

Elenco dei corti
Sioux Me (1939)
Booby Hatched (1944)
The Curious Puppy (1939)
The Good Egg (1939)
The Stupid Cupid (1944)
– Boulevardier From The Bronx (1936)
The Unbearable Bear (1943)
I Wanna Play House (1936)
Robin Hood Makes Good (1939)
I Love To Singa (1936)

Doppiaggio italiano (1967)
Daffy Duck – Mel Blanc – Franco Latini
Sniffles – Marjorie Tarlton – Isa Di Marzio
Altre voci – Mel Blanc – Franco Latini

Dialoghi italiani: Odoardo Fiory
Direzione del doppiaggio: Mario Nazzaro